Questi sono fatti nostri

L’altra notte il Pasquino di Piazza ha agito nuovamente, imbrattando ancora di turpiloqui le mura della nostra scuola. Non si firma e accusa noi di vigliaccheria, perché agiamo durante la notte. Coprire uno scempio è stato per noi un atto di umana decenza, occultare una vergogna per evitare che il giorno dopo bambini fossero esposti non solo alla volgarità, ma anche al significato che questa sottintende. I metodi dello scribacchino notturno sono infatti intimidatori, ricordano un brutto periodo della nostra storia e non lasciano spazio a quella pluralità di opinioni che ha sempre caratterizzato l’ebraismo.

Chi scrive sui muri ritiene di possedere l’unica verità, che coinciderebbe poi anche con la voce del popolo. Ma chi siamo noi e cosa pensiamo, forse ci è stato chiesto? No. Quella famosa notte ci è stato chiesto: chi vi manda?

Nessuno ci manda.

Siamo un gruppo di giovani indipendenti, che non è al soldo di nessuno. Non siamo il braccio armato di nessuno, non siamo il portavoce di nessuno. Ed è proprio questo quel che vogliamo insegnare ai ragazzi che ogni giorno vivono quella scuola: pensate con la vostra testa, e soprattutto non abbiate timore!

Semplicemente, crediamo nella libertà di parola senza necessariamente condividere le opinioni che ciascuno esprime. Nessuno di noi ha mai scritto o detto che i coloni di Itamar “se la siano cercata”, quello che noi diciamo è: con gli insulti e le violenze non si va da nessuna parte. Siamo ragazzi cresciuti in quella scuola, e le dobbiamo molto. Ci ha trasmesso il nostro attaccamento all’ebraismo, come anche il rispetto dell’altro. Se chi perde tempo ad insudiciare quelle mura avesse impiegato la stessa energia nell’ascoltare quel che lì dentro viene insegnato, saprebbe che uno dei valori fondamentali dell’ebraismo è il senso di responsabilità nei confronti del prossimo. Di fronte ad un’offesa violenta e volgare, il nostro senso di responsabilità si è mosso, per difendere il principio del rispetto che deve rimanere inviolabile.

Per questo motivo, si tratta di affari nostri.

8 thoughts on “Questi sono fatti nostri

    • David chi è pisapia? il tuo insegniate di buone maniere? Continua a prendere per il culo che poi… eheh mica no!

  1. Purtroppo il bisogno emergente presuppone la puntuale corrispondenza tra obbiettivi ed idee senza precostituzione delle risposte, non sottacendo ma anzi puntualizzando costantemente nei tempi brevi, anzi brevissimi, la trasparenza di ogni atto decisionale!

    Avete ragione a promuovere il rispetto, essere ebrei significa anche questo!

    Grazie Haviu.

  2. Eugenio ma cosa hai scritto?! Non si capisce nulla!

    Cmq invito i ragazzi di Haviu et Hayom ad andare in giro a cancellare le scritte antisemite sparse per Roma, affinchè il gesto effettuato l’altro giorno sul muro della scuola non rimanga isolato

  3. Eugenio,
    quanto ti piace sfoggiare la tua cultura eh? Dimmi la verità ti fa sentire superiore?
    Dovresti avere un pochino di rispetto in più per gli altri, essere ebreo è anche questo.

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