Un pianto unisono

Un Ebreo, un Italiano, un Rabbino ed una guida, spirituale e non. Rav Elio Toaff era tutto questo. Ebreo, prima di ogni cosa, mettendo la sua storia e la sua tradizione sempre al primo posto.

Italiano, che ha saputo quando era il momento di entrare nella resistenza per liberare il suo paese martoriato dalla guerra.

Rabbino ad Ancona, Venezia e Roma, ma soprattutto una guida ed un punto di riferimento per almeno tre generazioni di Ebrei italiani.

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Una guida coraggiosa, che ha tirato fuori la forza al momento di dover riunire una Comunità Ebraica ferita dopo la seconda guerra mondiale e le sue persecuzioni.

Una Rabbino Capo di Roma che ha dovuto passare, insieme alla sua Comunità, altri momenti duri, come il giorno del tragico attentato del 1982.

Una guida lungimirante, quando ha colto l’importanza di una visita storica, quale quella di Papa Giovanni Paolo II, primo Vescovo di Roma a varcare le porte di una Sinagoga in più di duemila anni.

Oggi piangono tutte le generazioni, compresa la mia, che ha avuto l’onore di conoscerlo, di sentire i suoi insegnamenti e di percepire quanto affetto la gente ha avuto per lui.

La sua figura resterà a lungo indelebile nei cuori di molte persone.

Daniele Di Nepi
Twitter: @danieledinepi

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