#BeCharlieTomorrow

Giorni difficili. Giorni che ci tengono preoccupati davanti alla Tv o al computer, in attesa di notizie da Parigi. Lontano, ma non troppo.

Una doppia strage colpisce la capitale francese. Dopo la strage dei vignettisti, colpiti per aver dissacrato figure religiose, la strage degli Ebrei, uccisi per il solo fatto di essere Ebrei.

Prontamente partono le gare di solidarietà da parte del popolo francese e di gran parte del resto del mondo: #JesuisCharlie in solidarietà con i vignettisti uccisi e per la libertà di espressione, #Je SuisAhmed, per ricordare il poliziotto mussulmano rimasto ucciso nell’attacco alla redazione e, infine, #JeSuisJuif per le vittime dell’assalto al negozio Kosher.

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Oggi siamo tutti solidali, come è normale che sia. Ma cosa succederà domani?
Come fare in modo che questi buoni propositi non restino solo un hashtag?

La sfida più difficile è infatti quella di ricordarsi di essere Charlie anche domani. Ricordarsi di essere paladini delle diversità e della libertà di espressione anche in futuro, e anche quando sarà difficile.

E’ giusto sottolineare però che viviamo in una società con dei limiti a questa libertà, ed è proprio la definizione di questi limiti a caratterizzare la società stessa.

Dove passa la linea che divide un articolo, magari satirico, molto critico e pungente da un atto di razzismo o antisemitismo?

Definire questa linea è molto difficile. Credo che questa linea venga superata superi quando si smette di criticare una persona per un suo comportamento o una decisione e si comincia a criticare una persona per quello che è.

Godere della libertà di espressione vuol dire essere coscienti che il dibattito va innalzato anche qualora ci trovassimo di fronte a idee molto distanti dalle nostre. Vuol dire rispondere criticando proprio le idee e non necessariamente le persone che le hanno formulate.

Ieri ci siamo accorti che la nostra libertà di espressione e di essere diversi è stata messa in discussione. Forse qualcuno lo aveva capito già da tempo.

Ma la sfida comune è quella di portare avanti la battaglia per l’espressione e la diversità anche domani.

Daniele Di Nepi
Twitter: @danieledinepi

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