“Imparare significa scoprire quello che già sai.”
Richard Bach, Illusioni, 1977
Le parole di Bach sembrano un solido punto da cui partire per descrivere un evento solo apparentemente semplice come Jew maps, la caccia al tesoro ecologica attraverso i luoghi della Roma ebraica, organizzata dal gruppo Haviu et Hayom in occasione della Giornata europea della cultura ebraica.
Una idea, prima ancora che un evento, che ha fatto della riscoperta di alcuni luoghi di questa Roma, il suo più importante messaggio.
Una Roma ebraica che non vuole essere separata o a sé stante, una isola lontana, ma che è parte integrante e pulsante di una città vissuta da molti, ebrei e non, che troppo spesso vanno a passo svelto, incuranti dei luoghi che vivono ogni giorno.
Una Roma ebraica che ha quindi il diritto di riprendersi lo spazio che le spetta, che per troppo tempo è stato dato per scontato, senza la necessaria dose di contenuti.
Indovinelli preparati a regola d’arte, una sana competizione alla scoperta di luoghi spesso sconosciuti che ha attratto, nonostante il tempo non completamente favorevole, ben diciotto squadre pronte a lanciarsi in una caccia al tesoro che ha reso speciale l’intera mattinata.
Un mezzo usato, la bicicletta, che coniugava due diverse necessità: quella ecologica, tema centrale dell’edizione di quest’anno della giornata ebraica della cultura, e la volontà precisa, da parte dei ragazzi organizzatori di Haviu et Hayom, di permettere ai partecipanti, non tutti di religione ebraica ,di godere a pieno dei luoghi della caccia al tesoro e della generale cornice fornita dalla giornata della cultura.
Altissimo il gradimento dei moltissimi partecipanti e forte la soddisfazione dei ragazzi che hanno lavorato, a lungo, ad un evento divertente e bello, nuovo ed interessante per molti, con grande capacità attrattiva, che vuole essere solamente il primo degli eventi da ricordare nella futura Roma ebraica, ancora tutta da costruire .
Enrico Campelli